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MOVIMENTI FRANOSI


Opera: Interventi ai sensi Regolamento C.E.E. 2081/93
Obiettivo 5b Misura II.2, lotta contro l’erosione e prevenzione
calamità naturali, realizzati in Caprezzo, Cossogno,
Intragna, Miazzina e S. Bernardino Verbano.
Committente: Comunità Montana Val Grande
Ubicazione: Val Grande - Provincia VCO
Incarico: Progettazione esecutiva e direzione lavori
Dimensioni: Superficie
Importo lavori: Imp. progetto circa € 180.000,00
Impresa esecutrice: TMG Scavi - Sondrio
Anno di costruzione: 1998-1999

Gli interventi di consolidamento versanti e regimazione alvei hanno interessato diversi siti, all'interno dei territori dei Comuni della Comunità Montana Val Grande. Alcuni sono stati finalizzati alla ricostruzione della copertura erbosa ed arborea, previa sistemazione dello strato sottostante con interventi di bioingegneria forestale (palizzate), per altri si sono realizzate opere di ripristino del regolare deflusso delle acque nonché la sistemazione dei danni dovuti agli eventi alluvionali del mese di luglio ‘96.

INTERVENTO 1 - PIANCAVALLONE
L’area è individuata in posizione sommitale della pendice montuosa ad esposizione sud del Pian Cavallone ed a valle dell’omonimo rifugio C.A.I..
Si tratta di area in cui si sono verificati smottamenti e/o franamenti con pregiudizio della copertura vegetale soprastante e della stabilità idrogeologica con particolare riferimento alle sorgenti del Rio Ganna. In particolare occorre evidenziare che in tale area sono presenti delle sorgenti di captazione che alimentano le reti idriche per Intragna e Caprezzo.
A tale area si accede, dopo avere raggiunto la località Cappella Porta in Comune di Caprezzo, seguendo o il sentiero che porta al rifugio C.A.I. del Pian Cavallone o, per un tratto iniziale, la pista, percorribile da mezzi agricoli dotati di doppia trazione, realizzata durante la costruzione di un acquedotto.

Opere eseguite:
Si è proceduto alla realizzazione di palizzate, briglie per la regimazione e la diminuzione del trasporto solido nella parte iniziale del torrente Ganna e piantumazione dell’area.

INTERVENTO 2 - RIO VAL CAMPO
L’area è individuata in prossimità dell’abitato di Miazzina lungo il Rio Val Campo, tra la via Rongeno e la via Resistenza, a monte di quest’ultima.
A causa della violenta piena il torrente in oggetto aveva letteralmente spazzato via le proprie arginature, esondando a ridosso delle case e sommergendo parte della via pubblica (via Resistenza).

Opere eseguite:
Si è provveduto alla ricostruzione degli argini con opportune opere di difesa spondale e di regimazione idraulica al fine di ridurre i rischi di inondazione e di erosione dell’alveo delle sponde. Le modalità di intervento hanno previsto l'esecuzione con sistemi tradizionali (briglie con massi intasati e argini con muri in c.a.) e con sistemi di “ingegneria naturale” che, a fronte di interventi che siano in grado di garantire la sicurezza, hanno pemesso di limitare il problema dell’impatto ambientale.
Sono poi state ripristinate due passerelle esistenti (una di collegamento della strada vecchia per Pala e l’altra di accesso al lavatoio comunale), realizzate con un semplice grigliato per consentire un migliore deflusso delle acque e ridurne l’impatto in caso di piena.
I due tratti di intervento sul Rio sono lunghi rispettivamente circa 60 mt, quello che attraversa la via Resistenza, circa 40 mt quello nei pressi della via Rongeno.

INTERVENTO 3 - RUNCHIO
L’area è individuata lungo la mulattiera che sale da Runchio verso la località Motta D’Aurelio.
Si è verificato un dissesto della pavimentazione della sede causato dall’apporto di acque meteoriche convogliate da un canale di scolo realizzato dalla Forestale. Questo canale di gronda, che taglia la pendice trasversalmente, costituisce protezione degli interventi di rimboschimento operati dalla Forestale e del sottostante abitato di Runchio.
Il canale risultava interrotto a circa 5 mt dal sedime della strada comunale. In caso di forti precipitazioni, l’acqua ha trovato la sua sede naturale lungo la mulattiera, deteriorandone le condizioni di percorribilità e da questa andando ad invadere l’alpeggio sottostante.

Opere eseguite:
L’intervento di ripristino ha previsto il prolungamento per altri 87 mt circa del canale di gronda, con la realizzazione di una tombinatura per l’attraversamento della mulattiera, in modo da convogliare le acque ruscellanti provenienti dalle pendici.
Le acque così convogliate verso il lato est del versante montano, attraverso naturali compluvi, raggiungono il Rio d’Aurelio non prima di aver attraversato la strada comunale che collega Ungiasca con la Motta d’Aurelio per la quale è stato previsto un nuovo attraversamento, mediante tombinatura.
Gli attraversamenti di mulattiera sono stati eseguiti mediante formazione di sottopassi in c.l.s. e pietrame con impalcato in tronchi di legname resistente.

INTERVENTO 4 - RIO ARIOLA (O RIO OFFICINA)
L’area è individuata a valle dell’abitato di Cossogno lungo la strada che conduce alla centrale idroelettrica ed in prossimità dell’impianto di depurazione.
Il Rio Ariola (o Rio Officina) è uno dei riali che ricevono i compluvi provenienti dall’abitato di Cossogno.
L’alveo, dopo aver attraversato la via Giovanni XXIII, sottostante l’abitato, transita nelle vicinanze del depuratore per poi, aumentando la pendenza, gettarsi del fiume San Bernardino.
Negli anni passati sia per le opere riguardanti la formazione del depuratore e del relativo dissabbiatore, sia a causa della parziale tombinatura di tratti dell’alveo per allargamento della sede stradale che conduce alla sottostante centrale, il sedime dell’alveo è stato parzialmente modificato. In particolare, nel tratto sovrastante il depuratore, la violenza con cui defluisce l’acqua in caso di eventi meteorologici rilevanti, aveva messo a nudo le tubazioni di attraversamento dello stesso che adducono le acque reflue al dissabbiatore; le condotte, scalzate agli appoggi, rischiavano così di collassare ed in ogni caso costituivano ostacolo al regolare deflusso delle acque.
Per un breve tratto il rio è tombinato sotto la strada. Subito dopo il tratto tombinato, il rio, costeggiando la strada di accesso alla centrale, presentava evidenti fenomeni di dissesto, sia in sponda sinistra a causa di uno smottamento in corso, sia nell’alveo proprio parzialmente ostruito da massi e materiale franante.
Al termine del tratto in esame è presente un attraversamento precedentemente sede della mulattier con soletta che costituiva ostacolo al deflusso delle acque.

Per la sistemazione dell’alveo si sono previste le seguenti opere:
1) TRATTO A MONTE DEL DEPURATORE:
• rifacimento degli attraversamenti in alveo delle condotte fognarie e contemporanea formazione di n° 2 briglie;
• formazione di letto di deposito per la sedimentazione del trasporto solido, prima del tratto tombinato;
2) TRATTO A VALLE DEL DEPURATORE:
• formazione di gabbionate per uno sviluppo di circa 22 mt a sostegno della scarpata in sponda sinistra e sistemazione della pendice;
• formazione di n° 2 soglie di fondo in modo da regolare il deflusso lungo il tratto interessato, realizzate con pietrame esistente in alveo e sistemazione a scogliera del lato destro.

INTERVENTO 5 - RIO CAMA’
L’area è individuata a nord dell’abitato di Santino.
In corrispondenza del Rio Camà si è riscontrato un dissesto idrogeologico dovuto ad eventi alluvionali
I danni riscontrati sono principalmente una frana a valle dell’abitato, la modifica dell’alveo del rio a seguito del riempimento con detriti e la demolizione di argini in alcuni tratti dello stesso Rio Camà.

Opere eseguite:
La frana staccatasi sul versante destro del Rio è stata oggetto di consolidamento in quanto rappresentava un rischio di peggioramento dell’assetto geologico, coinvolgendo la stabilità dei fabbricati a monte della stessa. Il fronte della frana è di circa 10 metri per una altezza di 9 metri. L’intervento di consolidamento della frana è stato pensato con il duplice scopo di sanare il versante franoso e di evitare l’erosione - alla base della stessa frana - derivante dalla acque del rio. Si è realizzata una gabbionata con ciottoli provenienti dal disalveo e riporto di terra nella parte franata e successivo inerbimento con talee.
Per ripristinare l’alveo del rio si è operata la rimozione dei detriti ed il consolidamento di alcune parti di argini crollate. Il tratto di rio oggetto di intervento ha uno sviluppo di ciorca 250 metri e risultano ripristinati circa 22 metri di sponde del rio stesso.